PUBBLICATA LA GUIDA DELLE GOLE DI TIBERIO IN INGLESE.


PUBBLICATA LA GUIDA DELLE GOLE DI TIBERIO IN INGLESE.

A febbraio 2021 è stata pubblicata la versione in inglese della guida “Gole di Tiberio. Alla scoperta del Genius loci delle gole” di Giovanni Nicolosi.  L’opera è stata tradotta da Giusy Nicolosi e  Maura Occorso.

“Questa guida nasce dall’esigenza di custodire tutte le informazioni che ho raccolto nel corso degli ultimi anni di attività alle gole.  Informazioni recuperate sia sul campo durante le escursioni giornaliere e le lunghe osservazioni personali, che sui testi scritti di botanica, geologia e storia. Questo bisogno di dare una forma ed un ordine alle informazioni è molto personale e nasce in un momento storico particolare per l’Italia sconvolta e ferita dal covid-19. Alla base della mia riflessione di questi giorni c’è la necessità di dare priorità alle cose più importanti che  mi circondano, date per scontato in passato  e affrontate con superficialità nella routine quotidiana. Riflessione che chiede di fermarsi e tornare anche indietro, nei casi in cui si sono intrapresi sentieri sbagliati, per ripartire, possibilmente, a passo lento e con occhi nuovi, per scoprire la vera anima delle cose che ci circondano e per le quali vale veramente la pena lottare e scommettere per il futuro.
Nel 2014 ho pubblicato una prima guida con le limitate informazioni che ero riuscito a recuperare sulle gole nei primi anni di escursioni. Fino ad allora, tranne  il parco delle Madonie, che aveva affrontato l’aspetto geologico in una raccolta di qualche anno prima,  nessuno aveva effettuato ricerche  sulle gole per promuoverle e valorizzarle.
Le gole fondamentalmente non esistevano da un punto di vista turistico perché in passato erano utilizzate per altre finalità, come direbbero gli ingegneri, avevano un’altra destinazione d’uso. Innanzitutto erano utilizzate dagli abitanti della vallata come riserva idrica per innaffiare giardini di arance, frassineti da manna e orti, e per abbeverare gli animali. Nel passato, soprattutto negli anni successivi all’Unità d’Italia,  le grotte delle gole  furono i covi ideali di numerosi briganti e gente data alla macchia, per cui nessuno osava avvicinarsi al sito. Se aggiungiamo a questi elementi, le numerose leggende e racconti popolari  tramandati oralmente dagli abitanti del posto intrise di storie di assassini, tesori nascosti, mostri, inghiottitoi che facevano sparire persone e piene devastanti, si può comprendere bene il motivo per cui le gole furono totalmente evitate e dimenticate anche dagli studiosi del passato.
Soltanto all’inizio del nuovo secolo, con la realizzazione della scalinata pubblica di 400 gradini, voluta dal comune di San Mauro e dal parco delle Madonie, gli amanti della natura iniziarono a scoprire le gole. Interesse che è aumentato con la valorizzazione  e le escursioni organizzate da Madonie Outdoor. Le mie prime traversate in gommone risalgono al 2007 con gli amici del Cai di Cefalù, proseguite in modo più frequente dal 2012  con l’associazione Madonie Outdoor. A tal proposito un ringraziamento va a Vincenzo Scavuzzo per aver  sposato la mia idea di far conoscere e valorizzare il sito, e al Parco delle Madonie per la sensibilità dimostrata nell’accompagnare questa iniziativa.
In questi anni ho raccolto, sia sul campo che sui testi di vario genere molto materiale sui vari aspetti delle gole. Questa guida non ha nessuna pretesa di essere un testo scientifico di geologia o di botanica, ma semplicemente ha la finalità di far conoscere l’anima del luogo, il genius loci delle gole, a partire dalle leggende, dalla storia dei luoghi, far immaginare ai più piccoli come si è formato il canyon in milioni di anni, quali animali e piante ci vivono e perché, far  sentire il silenzio della gola ed ascoltare la voce della natura. In definitiva questa guida vuole essere la testimonianza di come si può valorizzare da un punto di vista turistico un sito naturalistico, senza stravolgere l’ambiente circostante nel rispetto assoluto del creato. L’esperienza raccontata in queste pagine dimostra ancora una volta che non sono i soldi il vero volano per valorizzare e rendere vivi i luoghi, ma le idee ed una sana follia che camminano sulle gambe di chi ama e crede nella propria terra.”

Giovanni Nicolosi