Alburchia. Il mistero della città millenaria di Herbita


Il monte Alburchia si trova nel territorio di Gangi. Secondo molti storici e archeologi su questo monte sorse la famosa città di Herbita, che insieme ad Engyon, fu fondata dai cretesi. I resti più antichi ritrovati nelle numerose campagne di scavi, a partire dal 1958 con Vincenzo Tusa e finendo con quella di Santo Ferraro, risalgono al VII secolo a.C.  Dagli scavi sono emerse su monte Alburchia una necropoli  di età ellenistica (IV- II sec. a.C.), una struttura muraria di età tardo-antica (IV sec. d.C.)  e resti delle terme.  Sono molte le notizie che riguardano Herbita  tramandate da molti storici dell’antichità come Cicerone, Diodoro, Stesicoro, Plutarco e tanti altri. Nel 446 a.C. Arconide, tiranno della città, fondò Calacte presso l’odierna Marina di Caronia, mentre nel 405 a.C. fondò Halaesa nei pressi di Tusa. Cicerone nelle Verrine parla della città sorta sull’Alburchia come una città ricca e costituita da abitanti onesti.  Nel IV secolo a.C.  Timoleonte di Siracusa liberò Herbita dal tiranno di Apollonia Leptine. Il dominio dei siracusani su Herbita durò fino a  Gerone II  quando arrivarono i romani e conquistarono tutta la Sicilia.  Sotto l’impero Herbita fornì molti tributi cerealicoli ai romani utilizzando la famosa Trazzera di Magione che da Enna giungeva ad Halaesa. Quest’ultima con i romani divenne il porto più importante della zona tirrenica dell’isola.  Nel IV secolo, molto probabilmente in seguito ad un forte terremoto, la città sorta sul Monte Alburchia attraversò  un periodo di decadenza. Ma sulla sua scomparsa non si hanno notizie certe. Per ulteriori informazioni “Alburchia. La montagna incanta” a cura di Roberto Franco, Plumelia Edizioni, 2011.