Uno dei momenti più belli per osservare la natura in inverno è sicuramente il crepuscolo quando il solo è già tramontato o ancora non è sorto. In quel lasso di tempo prima che diventi notte o giorno, la natura si manifesta in tutta la sua bellezza, tutto è effimero e mutevole. Un senso di profonda pace copre gli infiniti spazi e l’animo dell’osservatore, scosso dalla bellezza di questi attimi fatti di silenzi, colori e forme. Sono questi i momenti in cui chi osserva è rapito dall’unicità dell’esperienza sensoriale, in cui la percezione dello spazio è figlia, parafrasando il filosofo Marlau-Ponty , dell’incontro tra un soggetto che non è ancora coscienza e un oggetto che non è ancora mondo. In altre parole in questi attimi ci si sente vivi, ci si sente natura e impulso primordiale grazie all’unicità dell’esperienza a differenza della quotidianità che rende tutti meno sensibili (i sensi subiscono una sorta di anestesia locale) verso ciò che ci circonda a causa delle abitudini e dei comportamenti standardizzati.